La Mariuccia, che ogni mattina d'estate, credo da almeno sessant'anni, fa ginnastica, beve il tè e mangia focaccia con le cipolle (in quest'ordine), mi ha detto che a Milano, l'11 novembre, San Martino, era il giorno in cui venivano stipulati i contratti d'affitto. Sua nonna le aveva spiegato che ciò accadeva perché quello era il momento in cui tradizionalmente i contadini rientravano dai pascoli e tornavano ad abitare le casa del villaggio.
Una signora in treno mi ha detto che a Venezia, il giorno di San Martino, nelle pasticcerie vengono venduti dei grandi biscotti a forma di cavaliere, decorati con zucchero e caramelle. Sua mamma invece, proprio in quel giorno, preparava la cotognata e la colava in stampi a forma di santo.
Una mia amica tedesca mi ha raccontato che il giorno di San Martino si accendeva la prima candela dell'inverno, i bambini al tramonto facevano una passeggiata per le strade della città con una lanternina di carta o vetro da loro costruita e andavano a bussare ai fornai che regalavano loro biscotti a forma di stelle.
la nostra lanterna
Avere un bambino che si chiama Martino è un buon modo per farsi raccontare tante storie.
1 commento:
Quante belle cose nuove ho imparato! Grazie, Martino!
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